CENNI SULLA STORIA E LO SVILUPPO URBANO DI VERONA
Il nucleo originario della città è su un
colle, dove l’ansa dell’Adige si presta al guado: inizialmente fu un
insediamento di popolazioni paleovenete o di Galli Cenomani. Poi l’abitato si
ampliò ed entrò nella regione di conquista romana.
I primi rapporti
con la repubblica romana
I primi contatti fra Roma e Verona sono
documentati intorno al III secolo a.C.: vi furono subito rapporti di amicizia
ed alleanza per rallentare l'invasione gallica. I Galli Cenomani concessero ai
Romani la costruzione di un piccolo presidio in cima a Colle san Pietro, da cui
controllare la zona. Ancora durante la seconda guerra punica i Galli Cenomani
ed i Paleoveneti aiutarono i Romani, mentre tutte le altre popolazioni galliche
si erano schierate con Cartagine. Al termine della guerra, per poter completare
la sottomissione della Gallia cisalpina (Galli e Liguri non accettavano la
supremazia romana), Roma cominciò una vera e propria guerra di conquista,
sempre sostenuta da questi due popoli.
Nel 174 a.C., a seguito della sottomissione
della Gallia cisalpina e dell'inizio di un nuovo periodo di colonizzazione
della pianura Padana, cominciò a rivelarsi la grande importanza strategica di
Verona. Il senato romano, infatti, richiese a Cenomani e Paleoveneti
l'ampliamento del castrum fortificato, mentre coloni romani e popolazioni
indigene ponevano le basi per l'edificazione di una nuova città all'interno
dell'ansa dell'Adige. Alla conclusione della terza guerra punica passavano
ormai da Verona vie di comunicazione vitali come la via Postumia, che partiva da Genova e giungeva ad Aquileia
attraverso la pianura Padana.
Res publica Veronensium
Il diritto latino venne esteso alla Gallia
cisalpina nell’ 89 a.C., in seguito alla Guerra Sociale; i centri preesistenti,
fra cui Verona, divennero perciò della colonie latine fittizie (cioè senza una
vera e propria deduzione, né l'invio di coloni). È di questo periodo lo
sviluppo della città tramite un impianto pianificato nell'ansa dell'Adige. Grazie
a Cesare, Verona ottenne nel 49 a.C. (al pari del resto della Gallia
Transpadana) la cittadinanza romana
A quel tempo Verona occupava tutta l’isola
circoscritta dalla grande ansa dell’Adige. Sul lato meridionale, chiuso da
mura, si aprivano le grandi porte (dei
Borsari, dei Leoni). I corsi Borsari e Sant’Anastasia costituivano il
decumanus maximus; le vie S. Egidio, Cappelli, Leoni il cardo; si incontravano
nel foro (piazza delle Erbe)
Durante il periodo repubblicano Verona
sviluppò la sua economia, principalmente nella coltivazione di vite ed olivo,
nell'allevamento di cavalli ed ovini e nella produzione di lana. Ebbero inoltre
uno forte sviluppò l'artigianato ed il commercio. In questo periodo la città,
ormai spostata nell'ansa dell'Adige, cominciò ad ingrandirsi ed ammodernarsi.
Furono costruiti due nuovi ponti in luogo del guado: il Ponte della Pietra
(costruito quasi sicuramente nel luogo di un preesistente ponte in legno,
poiché estraneo al regolare tessuto della città), ed il Postumio, sul quale passava
l'omonima via (perduto in epoca medievale)
L'epoca imperiale
Sotto l'Impero di Augusto Verona divenne un
nodo strategico ancora più importante, poiché fu utilizzata come base
temporanea per le legioni, in particolare dopo la conquista della Rezia (15
aC.).
Durante questo periodo Verona fu
interessata da un notevole afflusso di ricchezza che portò ad un ulteriore
sviluppo della città: vennero erette le terme e il teatro ai piedi del colle
San Pietro (ora area archeologica)
Fu sotto l'imperatore Vespasiano che la
città raggiunse l'apice della ricchezza e dello splendore: l'ultima grande
opera nel I secolo d.C. fu l'Arena, costruita poiché la città, che
aveva ormai superato i 25.000 abitanti, aveva bisogno di un grande edificio per
far divertire tutti gli abitanti.
Nell’età di crisi del III sec. d.C. l’imperatore Gallieno decise di rifare
le mura, inglobandovi l’Arena.
Le successive fasi storiche
Nell’età altomedievale Verona subì le dominazioni gota, longobarda e
franca (con Carlo Magno mantenne il ruolo di capitale di contea), occupando lo
stesso spazio urbano.
In età comunale (dal 1135) la città si allargò a Sud con una nuova
cinta di mura e un canale di difesa, l’Adigetto (tra Castelvecchio e ponte
Aleardi); si formarono i caratteristici nuovi borghi per accogliere la gente
inurbata dalle campagne. In questi
anni Verona strinse alleanza con Padova, Vicenza e Treviso: è la Lega Veronese,
che prelude alla Lega Lombarda. La fase comunale termina con l’inizio
della signoria della famiglia della Scala , nel 1261. La figura più
significativa fu Cangrande, che tentò la formazione di uno stato regionale,
bloccato però dall’opposizione di Venezia, Milano e Firenze. Monumenti che
testimoniano di questa fase sono le Arche Scaligere e Castelvecchio.
Nel 1387 Verona subì la conquista da parte dei Visconti di Milano.
Dal 1405 la città entrò nell’orbita della Repubblica di Venezia: è una
fase di grande attività artistica ma anche di decadenza economica e demografica
(anche a causa della grande peste del 1630).
Liberata da Napoleone, passerà dal 1815 all’Impero austriaco: gli
austriaci rafforzarono la cinta difensiva
e fecero di Verona un’importante piazzaforte per la difesa del
territorio, con discreto sviluppo edilizio. Nel secondo dopoguerra si è avuta una decisa accelerazione del processo di sviluppo
della città